«È un cattivo cuoco quello che non sa leccarsi le dita.» William Shakespeare

giovedì 27 maggio 2010

Straccetti di tacchino con panatura leggera al sesamo e timo e riduzione di balsamico

La bistecca impanata e fritta è davvero irresistibile, purtroppo però non è molto salutare.
Ho voluto provare a realizzare una panatura che eliminasse completamente l'uovo in modo da rendere più leggero e digeribile questo piatto.
Se a tutto questo sommiamo il fatto che ho scelto della carne bianca di tacchino e che più che una frittura si tratta di una normale rosolatura in padella con poco olio, questa ricetta diventa davvero ... "light" ... ufffff che brutta parola ... ma non sapevo come dirlo!




INGREDIENTI: 2 porzioni
300 gr di fesa di tacchino a fette
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaino di timo essiccato
150 gr di pangrattato
poco olio extravergine d'oliva
1/4 di bicchiere di aceto balsamico
1 cucchiaino di zucchero di canna grezzo
sale q.b.
verdure a piacere per accompagnare

PREPARAZIONE:
Tagliuzzate a forme irregolari le fettine di fesa di tacchino (io uso le forbici per fare prima).
In un piatto mescolate il pangrattato con il timo e i semi di sesamo.
Prendete gli straccetti di tacchino ed impanateli premendo bene con le mani per far attaccare bene gli ingredienti alla carne. Vedrete che, anche senza usare il classico uovo sbattuto, questa operazione non sarà complicata, perché la carne di tacchino, o volendo di pollo, è già abbastanza "appiccicosa" e la panatura rimane attaccata facilmente.
Scaldate qualche cucchiaio di olio in una padella e fate rosolare per qualche minuto gli straccetti di tacchino su entrambi i lati.
Preparate nel frattempo la riduzione di balsamico: versate l'aceto in un pentolino aggiungendo lo zucchero di canna, continuando a mescolare portate a bollore finchè questo non raggiungerà una consistenza cremosa.
Lavate le verdure e tagliatele (io ho utilizzato dei pomodori ciliegini tipo pachino e delle fettine di cetriolo, messi a raggera sul piatto in modo alternato).
Ponete sul piatto di servizio le verdure e gli straccetti di tacchino, salate leggermente e irrorate carne e verdure con la riduzione di balsamico.




Comunicazione di servizio: per qualche giorno non ci sarò ... ogni tanto un piccolo periodo di ferie fà bene! :)

sabato 22 maggio 2010

Pappardelle agli asparagi e zafferano

Un piatto dai colori decisamente primaverili, sì perché adesso che finalmente il sole sembra si sia deciso a scaldarci la pelle, a me viene voglia di preparare anche qualche piatto leggero e veloce, senza perdere però nel gusto.
Questo è un primo che si prepara veramente in un quarto d'ora, sempre che non vogliate mettervi a fare la pasta in casa, allora è tutto un altro discorso.
Io queste pappardelle fresche le ho comprate ... sono un po' pigra in questo periodo!
;o)




Ingredienti: 2 porzioni

180 gr di pappardelle fresche all'uovo
100 gr di asparagi
200 ml di latte
30 gr di burro
10 gr di farina 00
poca cipolla bianca
una bustina di zafferano
Parmigiano q.b.
sale q.b.

Preparazione:
Lavate gli asparagi e puliteli eliminando la parte bassa più dura. Tagliate le cimette tenere e tagliate i gambi a rondelle.
Fate sciogliere 10 gr di burro in una padella, rosolatevi la cipolla tritata finemente e fate saltare le rondelle di asparagi per circa cinque minuti regolando di sale. Unite quindi anche le punte e aggiungete qualche cucchiaio di acqua. Fate cuocere ancora per circa 3 minuti ... mi raccomando gli asparagi devono rimanere croccanti!
Sciogliete il resto del burro in un pentolino, aggiungete la farina e fatela cuocere per due minuti, mescolando per non farla diventare scura.
Scaldate in un altro pentolino il latte e poi versatelo a filo nel roux di burro e farina, mescolando energicamente con una frusta in modo da non far formare grumi. Portate ad ebollizione fino a quando la salsa si sarà addensata leggermente (non deve essere troppo soda), quindi aggiungete lo zafferano e un pizzico di sale.
Cuocete le pappardelle al dente, scolatele, suddividetele nei piatti e distribuitevi sopra gli asparagi. Versate quindi qualche cucchiaio di salsa allo zafferano e completate con Parmigiano grattugiato a piacere.

mercoledì 19 maggio 2010

Idee sfiziose per un buffet

Vi siete ritrovati improvvisamente a dover preparare un buffet per un po' di ospiti?
Voglio darvi qualche idea per realizzare tre ricettine golose e soprattutto veloci, con degli ingredienti che solitamente piacciono a tutti.
In questo post non vi rivelerò certo niente di innovativo, ma si sà che a volte, presi dal panico, anche le cose più semplici sembrano delle idee straordinarie.


1) Un classico... Le pizzette

INGREDIENTI: per una ventina di pizzette
200 gr di pasta per la pizza (io la preparo così)
150 gr di salsa di pomodoro
50 gr di mozzarella
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale q.b.
origano essiccato q.b.

PREPARAZIONE:
Fate scaldare in un tegame l'olio con lo spicchio d'aglio in camicia leggermente schiacciato.
Dopo un minuto levate l'aglio e aggiungete la salsa di pomodoro e salate leggeremente. Lasciate cuocere per 5 minuti.
Nel frattempo stendete la pasta per la pizza molto sottile, e tagliatela con un tagliapasta della forma che preferite. Potete farle tonde, quadrate, a fiore, a cuoricino.... sbizzarritevi con la fantasia. Mettete quindi tutte le pizzette sulla teglia del forno ricoperta di carta forno.
Spalmate un cucchiaino di sugo di pomodoro su ogni pizzetta, distribuite due piccoli cubetti di mozzarella e spargete l'origano dosandolo a piacimento.
Infornate a 180° (forno già caldo) per circa 10 minuti .... occhio che cuociono in fretta!
Fatele raffreddare su una gratella metallica prima di servirle.




2) Dal sapore delicato... Quadretti di sfoglia con mousse al prosciutto cotto

INGREDIENTI: per una quarantina di quadretti
2 rotoli di pasta sfoglia (meglio quella rettangolare)
130 gr di prosciutto cotto
40 gr di ricotta vaccina
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
un tuorlo d'uovo per spennellare
sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE:
Mettete nel frullatore il prosciutto, la ricotta un pizzico di sale e di pepe, frullate fino ad ottenre un composto morbido ed omogeneo.
Srotolate la pasta sfoglia, lasciandola stesa sul suo foglio di carta forno.
Distribuite a mucchietti egualmente distanti tra loro la mousse di prosciutto.
Appoggiate sopra la farcia l'altra sfoglia, comprimete con i polpastrelli gli spazi tra un mucchietto e l'altro, proprio come quando preparate i ravioli.
Con una rotella tagliapasta ricavate dei quadrati, distanziateli bene sul foglio di carta forno e spennellateli con un tuorlo d'uovo sbattuto.
Infornate a 180° per circa 15-20 minuti fino a doratura.
Fate raffreddare i quadretti su una gratella metallica prima di servirli.




3) Rustici e saporiti... Cannoli di wurstel alla senape e semi di sesamo

INGREDIENTI: per 24 cannoli
2 rotoli di pasta sfoglia (meglio quella rettangolare)
3 wurstel di carne suina (io utilizzo quelli abb.za grossi dell'Alto Adige)
2 cucchiai di senape dolce
un tuorlo d'uovo per spennellare
semi di sesamo q.b.

PREPARAZIONE:
Tagliate i wurstel a metà per il lato lungo. Da ogni mezzo wurstel ricavate 4 pezzetti.
Srotolate la pasta sfoglia, lasciandola stesa sul suo foglio di carta forno.
Con l'aiuto di un pennello spalmate la senape sopra la pasta sfoglia in modo uniforme.
Con una rotella tagliapasta tagliate le sfoglie in 3 parti per il lato corto e in quattro per il lato lungo ricavando dei rettangoli.
Distribuite su ogni rettangolo i pezzetti di wurstel e arrotolate formando dei cannoli.
Spennellate ogni cannolo con un tuorlo d'uovo sbattuto e distribuite sulla superficie i semi di sesamo.
Infornate a 180° per circa 15 minuti fino a doratura. Fate raffreddare i cannoli su una gratella metallica prima di servirli.

venerdì 14 maggio 2010

Gamberi in salsa creola

A Saint Martin, un'isola nel mar dei Caraibi che fà parte delle Piccole Antille, convive gente di 80 nazionalità diverse. Nella parte olandese dell'isola si parlano principalmente l'olandese e la lingua indigena di Curacao, mentre in quella francese predominano la lingua francese e il dialetto creolo. Si parla anche inglese e un po' di spagnolo. La miscela di culture rende, quest'isola divisa in due, un luogo affascinante, che meriterebbe di essere visitato.

Possiamo immaginare quindi quale sarà il mix di sapori che troveremo nella tradizione gastronomica di quest'isola. A "Saint Maarten", parte olandese, i negozi di alimentari sono pieni di prodotti provenienti dai Paesi Bassi e dalle nazioni limitrofe: formaggi quali il gouda e l'edam rossi e gialli, il brie e il camembert, birre olandesi, vini e cioccolato squisito.
I ristoranti offrono le stesse salsicce che si servono ad Amsterdam, mescolate però ai sapori piccanti della cucina delle Antille. C'è anche il risttafel indonesiano-olandese, un assortimento di una trentina di piatti, che include maiale, gamberi, pollo e frutta tropicale. Predomina anche la cucina francese, con le sue specialità come la bouillabaisse e il pâté de canard, deliziosi esattamente come a Parigi e Marsiglia.


Nella Saint Martin francese abbondano le caffetterie, in cui caffè e chiacchere si intrecciano proprio come in qualsiasi città europea. Dalle pasticcerie fuoriescono profumi di pane e dolci appena sfornati. I ristoranti offrono quella che si potrebbe definire la migliore espressione della cucina dell'isola, un mix di piatti americani, continentali e caraibici di qualità sopraffina.

Ed è proprio uno di questi piatti che voglio proporvi oggi, specialità dello chef Claude Mussington del ristorante "Le Palmier" di Sint Maarteen.
Per prepararlo ho utilizzato i nostri deliziosi gamberi rossi del Mediterraneo, per assaporare quelli caraibici dovrò recarmi sul posto ...



Gamberi in salsa creola (Crevettes sauce créole)

INGREDIENTI: per 2 persone
90 ml di olio extravergine d'oliva (di semi nella ricetta originale)
1 cipolla pelata e tagliata a dadini
1 peperone verde pelato e tagliato a dadini
1 gambo di sedano tagliato a dadini
1 peperoncino rosso privato dei semi e tritato
1 pomodoro fresco tagliato a dadini
1 spicchio d'aglio tritato finemente
1 rametto di timo fresco tritato
3 cucchiai di concentrato di pomodoro
250 ml di acqua
1 rametto di prezzemolo tritato
12 gamberi di media grandezza (sgusciati nella ricetta originale)
sale e pepe a piacere

PREPARAZIONE:
Mettete a scaldare 60 ml di olio in una padella grande e fate stufare la cipolla, il peperone, il sedano, il peperoncino, l'aglio e il timo finché non si ammorbidiscono.
Aggiungete il concentrato di pomodoro e mescolate il tutto. Versatevi poi l'acqua, unite il prezzemolo e lasciate cuocere finché il sugo non si restringa.
In un'altra padella più piccola fate soffriggere i gamberi in 30 ml d'olio finché non saranno dorati. Aggiungete la salsa creola e aggiustate di sale e pepe a piacere.
Servite accompagnando con riso bianco cotto a vapore.

[tratto dal libro "Caraibi: una cucina multicolore", edizioni Könemann-Culinaria]




Con questa ricetta partecipo al contest
RECIPIES FROM ALL OVER THE WORLD

ideato da Cristina di
Magic in the Kitchen

martedì 11 maggio 2010

Risi e bisi

Il suo nome può sembrare, per la sua musicalità, più una filastrocca o il titolo di una canzone che quello di una ricetta vera e propria. Eppure a Venezia si usa "risi" al plurale (e non riso) proprio per sottolineare la giusta proporzione tra gli ingredienti.
La regola sarebbe "un riso e un biso", anche se il libertino Giacomo Casanova preferiva addirittura "un riso e do bisi". E sbagliare le dosi sarebbe un guaio perché, anche se si tratta di una minestra semplice, è legata a una storia importante. Il doge, massima autorità della Serenissima Repubblica di Venezia, ogni anno alla festa di San Marco, patrono della città, aveva il privilegio di mangiare i primi "risi e bisi" dell'annata. Il rituale apparteneva a una festa molto sentita dai veneziani, che nello stesso giorno celebravano anche il compleanno del "Paron de casa", ossia del campanile di piazza San Marco.
Da Venezia, poi, la minestra si diffuse in tutto l'Adriatico orientale: in Grecia in Turchia e anche nel più lontano Libano, dove ancora oggi la propongono nei menù. Forse, però, i risi e bisi hanno compiuto il loro viaggio in senso contrario: sembra addirittura che l'idea di unire ingredienti dolci e rotondi al riso sia un'usanza bizantina, come, d'altra parte, il riso con l'uvetta. Venezia probabilmente si è appropriata di questo suggerimento usando i pisellini che si coltivavano nei vicini orti della laguna e della terraferma.

Per la buona riuscita di questa ricetta, sono asolutamente necessari pisellini freschi. I migliori sono quelli dolci e succosi che maturano nel periodo primaverile-estivo.
E fate attenzione a non chiamarlo "risotto", i veneziani vi guarderebbero con diffidenza, per una preparazione perfetta questo piatto dovrà essere una via di mezzo tra un risotto ed una minestra.



INGREDIENTI: 6 porzioni
450 gr di riso Vialone nano
80 gr di prosciutto crudo
1 kg di pisellini freschi
1 cipollotto
1 mazzetto di prezzemolo
0,5 dl di olio extravergine d'oliva
80 gr di Parmigiano grattugiato
50 gr di burro
sale
pepe bianco

PREPARAZIONE:
Sgranate i piselli, lavateli e conservateli da parte. Sciacquate i baccelli ormai vuoti sotto acqua corrente.
Fate cuocere per circa 20 minuti i baccelli in 1,5 litri di acqua salata, poi scolateli e tenete da parte il brodo verde che servirà per preparare il risotto.
Tritate finemente il prezzemolo e tenetelo da parte, tritate poi il cipollotto insieme al prosciutto.
Mettete a rosolare il cipollotto e il prosciutto in una capace casseruola con l'olio extravergine di oliva e la metà del burro per circa 5 minuti.
Versate il riso nella casseruola e lasciatelo tostare per circa 5 minuti mescolando.
Proseguite la cottura aggiungendo il brodo verde, 2 mestoli alla volta, senza unire i successivi se i primi non saranno completamente assorbiti, poi salate e pepate.
Unite, quando il riso sarà a metà cottura, i pisellini e il prezzemolo tritato. Portate a termine la cottura del riso, quindi mantecate con il burro rimasto e il Parmigiano.
Accomodate il riso in un piatto di portata preriscaldato e servite immediatamente.

[testo e ricetta tratti da "I sapori della cucina regionale italiana" vol. V, supporto integrativo a Donna Moderna]


Questa ricetta è inclusa nella raccolta di Laura...

Italia in cucina

mercoledì 5 maggio 2010

Polpettine di carne e zucchine al profumo di rosmarino

Quanto mi piacciono le polpette! Specie in questa stagione primaverile dove non fà ancora caldo e mettersi a friggere non è una condanna.
Queste che ho preparato mescolano alla tradizionale carne macinata anche della verdura, e per questo motivo le ho trovate più leggere, succose e dal sapore delicato, nonostante la nota più intensa della cipolla, che però in cottura diventa dolcissima e ben si amalgama a tutto il resto (basta non esagerare).
L'aggiunta del rosmarino fresco, che in questo periodo sta dando il meglio di sè, dà a queste piccole polpettine un tocco profumato ed invitante.



INGREDIENTI: per circa 20 polpettine
350 gr di macinata di bovino adulto
1 zucchina (circa 130 gr)
1 cipolla bianca (circa 100 gr)
1 uovo
2 cucchiai di pangrattato
2 cucchiai di Parmigiano grattugiato
3 rametti di rosmarino
sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE:
Mondate la zucchina e la cipolla e grattugiatele finemente. Regolate leggermente di sale, mescolate e lasciate riposare per 15 minuti in modo che facciano un po' d'acqua.
Mettete in una capiente ciotola la macinata di manzo e unitevi la zuccchina e la cipolla grattugiate che avrete ben schiacciato per far fuoriuscire il liquido in eccesso.
Tritate finemente gli aghi verdi del rosmarino e uniteli alla carne.
Rompete a parte l'uovo, unitevi il parmigiano, un pizzico di sale e pepe, sbattete il tutto con una forchetta e aggiungete il composto alla carne.
Mescolate tutti gli ingredienti e unite circa 2 cucchiai di pangrattato (aggiungetene di più se vedete che il composto è troppo morbido).
Con le mani leggermente bagnate formate delle piccole polpette della grandezza di una noce.
Friggetele in olio ben caldo per qualche minuto, finchè saranno belle dorate.
Non fatele cuocere troppo, devono rimanere morbide e succose. Scolate le polpette su carta da cucina per assorbire l'olio in eccesso.
Servite su un letto di insalatina fresca, decorando a piacere con rametti di rosmarino fiorito.



Con questo piatto partecipo alla bellissima raccolta
"Il cibo in un boccone" di Sapore di vaniglia

sabato 1 maggio 2010

Uselì scapà

Ecco ora so già che se vedrà questa foto, mio papà direbbe che lui l'alloro non lo mette, perché si deve usare la salvia. Ma io cosa potevo farci se quando ho preparato questo piatto la mia piantina di salvia era ancora tutta intirizzita dall'inverno e con delle foglioline talmente piccole da far quasi ridere?
Spero potrà perdonarmi, perché tutto il resto l'ho eseguito seguendo quella ricetta che a lui riesce davvero benissimo, anche se è da un po' che non lo vedo più ai fornelli, perché ormai è completamente immerso nel mondo letterale ...e chi se lo aspettava un padre poeta!?!

Il nome di questo piatto dovrebbe derivare dai "consolatori" involtini cucinati in sostituzione delle prede che uno sfortunato cacciatore, ma fortunati uccellini!, non è riuscito a portare a casa.
Ho letto anche però da qualche parte, e non ricordo dove purtroppo, che potrebbe derivare dal fatto che questi involtini messi nel piatto ricordano degli uccellini senza testa, quindi "scapati", cioè senza capo.

Uselì scapà ... del mio papà


INGREDIENTI:
4 porzioni
(3 involtini a persona)
12 fettine di fesa di manzo
12 fettine di lonza di maiale
12 fettine di pancetta fresca (o guanciale)
12 grandi foglie di salvia (o alloro)
20 gr di burro
2 cucchiai di olio d'oliva
1 bicchiere di vino bianco secco
2 limoni
brodo di carne o di verdura q.b.
sale q.b.


PREPARAZIONE:
Battete sottilmente con il pestacarne le fettine di manzo e di maiale. Sovrapponete ad ogni fettina di pancetta una foglia di salvia (o di alloro) poi la fettina di lonza di maiale e poi la fettina di manzo. Arrotolate e formate un involtino che fermerete con normali stuzzicadenti.
Fate scaldare il burro e l'olio in una padella e rosolate gli involtini su tutti i lati. Sfumate con il vino e cuoceteli coperti per circa 1 ora aggiungendo ogni tanto qualche mestolo di brodo ben caldo.
Verso fine cottura spremete il succo dei limoni e versatelo sugli involtini, salando leggermente. Lasciate cuocere ancora qualche minuto e servite gli "uselì scapà" ben caldi accompagnandoli con polenta di mais irrorata dal sugo di cottura della carne.